linciaggio Lynch

Per darmi una stuzzicatina alla corteccia celebrale, sede, si sà, della creatività, ed evitare l'uso di droghe psicotrope ho pensato bene di rivedermi Strade Perdute di David Lynch. Quindi per i prossimi due giorni vagherò in giro come un sonnambulo, cercando di districarmi tra le stranezze che fioriranno da suddetta corteccia come gerani sul davanzale.

Più tardi - sento già il pizzicorino nel cranio -, potrò anche lasciare un commento nella scheda della Casa Sfuggita su IMDb, rispondendo al tanghero che dice che i film del ciclo di Reanimator sono molto più fedeli a Lovecraft. I casi sono due: o il tanghero non ha mai letto Lovecraft, oppure non ha mai visto i film del ciclo di Reanimator. Parliamoci chiamo: a trenta cm da dove sono ora è appesa una foto di scena del film Dagon autografata da Stuart Gordon (trofeo della mia spedizione al H.P. Lovecraft Film Festival). Quindi non è che li disprezzi. Sono divertenti, se hai lo stomaco per sciropparteli. Ma hanno a che fare col Maestro di Providence molto, molto, molto alla lontana. Talmente alla lontana che per arrivarci hanno bisogno di una guida alpina.

Per la cronaca, non è che sia così semplice adattare Lovecraft allo schermo. Gordon ne ha fatta una cosa (molto più) sua che altro, ma è stata una scelta. Rimanere fedeli alla lettera di HPL in genere ha il prezzo di inimicarsi la parte di pubblico che preferisce ritmi serrati e sangue a ogni piè sospinto, piuttosto che una trama inquietante, ma ragionata e spesso complessa. Per carità, le due scuole di pensiero debbono godere di pari dignità! Ma Lovecraft appartiene per certo alla seconda.

Mi spiace, tanghero mio, ripassati la lezione e ne riparleremo.

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