il patto scellerato

Bene, allora è deciso. Eventuali nuovi sogni troveranno rifugio in questa sede. Promettetemi però di non psicanalizzarmi troppo... anche se so (conoscendo il tenore dei regali che Lord Morfeo è uso farmi) che sarà una promessa difficile da mantenere.
Confesso che anch'io sono rimasto sospeso, ansioso, mentre le immagini del sogno si disperdevano nella lucidità della veglia, inappagato dall'orrenda troncatura.
E ho dimenticato di menzionare che la ragazza mora, oltre al suo numero di telefono, mi aveva scritto una frase in una lingua slava che nel mio sogno capivo perfettamente, ma che da sveglio non conosco affatto. Il messaggio scritto sul foglio di cartone dalla ragazza mora, e che ho avuto un solo istante per leggere, diceva: "Aiutami. Chiama subito il 338..." E più sotto, scritto molto in grande: "Il mio nome è Anja."
Non vi capita mai, nei sogni? Di ricordare lingue dimenticate? L'antico egizio, il latino medioevale? Di saper dare suoni ai geroglifici o ai caratteri gotici, con scioltezza e disonvoltura, come se li aveste sempre conosciuti e parlati?
Nei nostri sogni a volte ricordiamo come volare, ma al risveglio lo dimentichiamo sempre.

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