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Te lo dò io l'Io narrante! (ex link)






...e poi fatemi sapere.



nel silenzio

Il silenzio in via Palestro dopo un po' mi sconcerta.

Mi fermo, guardandomi attorno, mentre la neve cade ondeggiando senza fretta. Mi concentro.

Il ticchettio dell'orologio in realtà sono i tacchi di una bella signora elegante, sull'altro marciapiede.

E la zanzara è un aspirapolvere passato in una stanza d'albergo.

Ah, bene. Ci siete ancora tutti.

Sarà meglio andare, allora.

vocabolario essenziale del giovane Gregorio

Tra un mese l'adorato Gregorio compirà due anni.

Anche se la mimica lo aiuta ancora per buona parte delle volte il piccolo ha messo insieme una piccola rosa di parole che, se usate al momento opportuno, gli procurano facilmente tutto ciò che desidera.

Pappa: la sua prima parola (e la seconda, la terza, la quarta, via via fino alla diciottesima) da intendersi nel senso più lato di "cibo";
Pakìco: "buon appetito";
Ciccia: un qualsivoglia salume;
Ancòa: "ancora", riferito generalmente al cibo;
Dùùùùùù!!!!: "Parmiggiano Reggiano stagionato 36 mesi" (voglio del) (veementemente);
Coca: qualsiasi bevanda dolce;
Anéii: "anelli", nella fattispecie gli anelli di legno che reggono le tende;
Goki: "giochi", "giocattoli" e comunque ogni cosa che possa esserlo ai suoi occhi;
Kicoccà: "ecco qua", riferito all'aprirsi dell'anta della credenza che custodisce i "goki";
Acapulco: ...ma dove c***o l'avrà sentita?!
A Nua: "La Luna";
Dio: il sottoscritto (nel senso di "Zio");
Dia: "Zia Cristina";
Mao: "gatto";
Emo: "Nemo", pesciolino protagonista del cartone Pixar;
Mio: "a me!!";
No: non necessariamente una negazione (soprattutto se riferito al cibo);
Gogòio: "Gregorio".


Ti amiamo al di là delle parole, piccolo Gregorio. Continua a riempire i nostri giorni con la tua gioia e la tua dolcezza.