top ten [in no particular order]



Bergman's Seventh Seal, memento mori;

Fellini's Amarcord, 'cause I remember too, and it's so sweet to do it;

Capra's It's A Wonderful Life, 'cause I wish I believed in fairytales;

Gilliam's The Fisher King, 'cause we all need redemption of some kind;


old movies


Ramis' Groundhog Day, 'cause you can learn all you need about life in a day;

Niccol's Gattaca, 'cause, indeed, mankind is bigger than the sum of its genes;

Cohen Bros' The Hudsucker Proxy, 'cause the 40's are sooo elegant;

Wilder's Apartament, 'cause you might not know it's a true story;

Brook's Young Frankenstein, 'cause I finally know where the damn wolf is: "there!"

Allen's Play ii again, Sam, 'cause sometimes I wish I were Bogey too

odiato da tutti

Con il sorriso di chi ha in mente qualcosa s'avvicina un amico e fa:
"Lo sai qual è il dolore che si sente di più?"
Io: "Qual è?"
Lui: "Il mal di denti. Perchè è quello più vicino alle orecchie!"
E scoppia in una fragorosa risata che risuona sotto i portici.
Io (dopo un attimo per riflettere): "E l'otite?"

Tutti mi odiano.

Florio

[...]

E una volta ci raccontò di quando andò a sciare per la prima volta.

Fine degli anni '50, le piste immacolate delle Dolomiti, attrezzatura noleggiata sul posto, niente guanti, niente giubbotto -- solo un grosso maglione di lana -- e, ovviamente, nessuna esperienza di discesa.

Dopo aver capitombolato giù dai pendii innevati per tutta la mattina, entrò al rifugio e ordinò polenta e vin brulè.

L'oste alzò lo sguardo su di lui, e vedendolo uniformemente ricoperto da un compatto strato di neve gelata, gli venne naturale chiedere:

"Fuori ne è rimasta, di neve?"






Addio, Florio. Addio anche a te.

Ah, Dio. Spero un giorno di rivedervi tutti, ragazzi.

l'ennesima citazione da Douglas Adams

"Chiudendo gli occhi in un'espressione di tedio e stanchezza, Wowbagger l'Eterno Prolungato mise su un po' di Jazz sullo stereo della nave e pensò che avrebbe potuto anche farcela a gestirsi la sua immortalità, se non fosse stato per le domeniche pomeriggio."

Life, the Universe and Everything
- Douglas Adams

it's all about storytelling

"Storytellers have been getting us through the night for centuries.
Cinema is the current campfire."

unforgettable

"Jimmy Stewart che corre nella neve ridendo e salutando il cinema, l'emporio, il suo ufficio..."
in La Vita E' Meravigliosa

"Charles Chaplin e la sua danza dei panini..."
in La Febbre dell'Oro

"Jack Lemmon che scola gli spaghetti con una racchetta da tennis..."
in L'Appartamento

"Steve McQueen che vola in moto sui reticolati..."
in La Grande Fuga

"Woody Allen che cerca di replicare la cattura dell'aragosta..."
in Io & Annie

"Gene Kelly che danza con l'ombrello..."
in Cantando Sotto La Pioggia

"Tony Perkins che entra nel bagno gridando 'Mamma! Mamma, cos'hai fatto!'..."
in Psycho

"Laurence Oliver che inghiotte i diamanti..."
in Il Maratoneta

"Toshiro Mifune che sfotte i contadini imbranati con le armi..."
in I Sette Samurai

"Jack Nicholson che schiaffeggia Faye Dunaway..."
in Chinatown

"Arnold Schwarzenegger con gli occhiali scuri che dice al poliziotto 'I'll be back'..."
in Terminator

"Rita Hayworth che canta 'Put the blame on Mame' togliendo i guanti..."
in Gilda

"L'arringa di Gregory Peck al processo per stupro..."
in Il Buio Oltre La Siepe

"Sigourney Weaver col lanciafiamme..."
in Alien

"Gabriele Lavia che legge in controluce il nastro inchiostrato della macchina da scrivere..."
in Zeder

"Bill Murray che distrugge una radiosveglia al giorno..."
in Groundhog Day

"Gastone Moschin ucciso dall'amante dell'amante Barbara Bouchet..."
in Milano Calibro 9

"Kevin Costner che cerca l'amicizia di Due Calzini..."
in Balla Coi lupi

"Il balletto sul tema 'Springtime For Hitler'..."
in The Producers

"Audrey Hepburn a Parigi al corso di cucina..."
in Sabrina

"Kurt Russel che sibila a Lee Van Cleef: 'Mi chamo Plissken'..."
in 1997: Fuga Da New York

"Marilyn Monroe che cerca di guarire la presunta impotenza di Tony Curtis..."
in A Qualcuno Piace Caldo

"Robert De Niro con la pistola davanti allo specchio..."
in Taxi Driver

"Sissy Spacek con gli occhi da pazza coperta di sangue di maiale..."
in Carrie

"La voce rallentata di Hal 9000 che canta 'Giro giro tondo'..."
in 2001, Odissea Nello Spazio

"L'impacciato John Wayne davanti a Angie Dickinson in costume da varietà..."
in Un Dollaro D'Onore

"Jerry Lewis vestito alla marinara..."
in Il Nipote Picchiatello

"Marty Feldman che chiede candidamente: 'Quale gobba?'..."
in Frankenstein Junior

"Audrey Hepburn che canta Moon River sul davanzale di un vicolo di New York..."
in Colazione Da Tiffany

"Rutger Hauer che muore sotto la pioggia con la colomba in mano..."
in Blade Runner

"La prima volta che Sean Connery dice le immortali parole: 'Il mio nome è Bond, James Bond'..."
in Licenza di Uccidere

"Il Cavaliere e la Morte che giocano a scacchi sulla spiaggia..."
in Il Settimo Sigillo

"Natalie Portman travestita da Marilyn Monroe..."
in Léon

"Cary Grant che annota sconsolato l'affondamento di un camion sul diario di bordo..."
in Operazione Sottoveste

"Il grido di dolore di Charlton Heston davanti ai ruderi della Statua Della Libertà..."
in Il Pianeta Delle Scimmie

"Totò e la lezione di scasso..."
in I Soliti Ignoti

"Le navi nel deserto..."
in Incontri Ravvicinati Del Terzo Tipo

"L'aplomb inglese di Alec Guinness..."
in Guerre Stellari

"La catarsi del giovane Timothy Hutton davanti al suo analista Judd Hirsch..."
in Gente Comune

"Paul Newman e Robert Redford che saltano nel fiume..."
in Butch Cassidy

"Alberto Sordi che rinuncia a mangiare all'americana..."
in Un Americano a Roma

"Anne Parillard che corre scalza per Parigi..."
in Nikita

"Peter Ustinov che rassegna le dimissioni dal servizio segreto turco al WC..."
in Topkapi

"Vittorio Gassman alla guida dell'Aurelia..."
in Il Sorpasso

"Lo spogliarello di Kim Basinger..."
in 9 Settimane e 1/2

"John Belushi sulla scala a pioli fuori dalle finestre del dormitorio femminile..."
in Animal House

"La teatralità partenopea di Nino Manfredi..."
in Operazione San Gennaro

"Gli occhi di Michelle Pfeiffer..."
in Ladyhawke

"Il pianto a dirotto di Ben Stiller..."
in Tutti Pazzi Per Mary

"Il lato oscuro di Nicole Kidman..."
in Malice


...così via e così via, lungo il fiume di sogni...

l'incipit di un grande romanzo noir

"Il mio nome è Al, Al Pontag.
Potete chiederlo in giro. Faccio io il lavoro sporco in questa fogna di città."

frasi memorabili

Da una puntata di Grey's Anatomy:

Paziente [mentre è trasportato sul lettino in chirurgia]: "Ho messo tutto il mio cuore e la mia anima in quel romanzo... e adesso mi si è incastrato nel culo!"

Mi ero appena sintonizzato. Scopro in seguito che in una crisi di rigetto artistico, il paziente è divenuto tale per essersi mangiato il manoscritto del suo romanzo appena terminato.

Allo scorrere dei titoli mi son segnato il nome di chi scrive i testi, ripromettendomi di scrivergli. E' un genio.

in senso inverso

Breve riflessione prima di tornare a scrivere.

Percorro Via Borso a passi tranquilli e mi supera un maggiolone nero cabriolet col tettuccio abbassato. Dentro, al posto di guida, un tipo della mia età, e a fianco a lui un'anziana signora dalla composta chioma bianca. La signora ha con sé dei fiori.

Oltrepasso il cancello della Certosa, facendo oscillare dolcemente la mia rosa, respirando l'aria mite di questa mattinata dal cielo inglese.

In fondo alla strada vedo il maggiolone nero tornare indietro. Va forte. Il suo autista, ora solo, dopo aver scaricato l'anziana passeggera coi fiori, ha evidentemente una gran fretta di andarsene. "Va piàn!" gli impreca dietro un pensionato. Mi passa di nuovo a fianco, stavolta in senso opposto al mio, e per un istante vedo l'espressione sollevata che ha sul volto. I suoi affari sono altrove, qui perde solo il suo tempo. Meno male che può andarsene.

Mentre raggiungo la celletta di famiglia riconosco la chioma bianca che stava sull'auto. Si muove sicura attorno ad alcune sepolture con fiori, vasi, secchielli d'acqua. Non è triste, ogni suo gesto ha un significato, un suo scopo puntuale. Di quella puntualità d'altri tempi, fatta di cose semplici, di momenti attenti, di spiritualità nella concretezza.

La celletta di famiglia è in ordine. Dò acqua alle piante, getto i fiori secchi, lascio la mia rosa.

Sulla via del ritorno vedo ancora l'anziana chioma bianca attorno alle sue tombe. Ha un sacco da fare.

Anche io ho un sacco da fare. Meno male.

Meno male che posso andarmene.

happy birthday, Steve!!

happy birthday Steve!!

One for each other and all for one
the Three brave Amigos are we
Brother to Brother and everyone
A brave amigo
Fighting for justice and liberty
where ever you find is where we will be
for the three brave amigos are we

We are the three Amigos
We are the three Amigos

Over the mountains across the plains
the three brave amigos are we
Stamping out evil till none remains
the brave amigos
the three brave amigos
Where ever they meet us our destinys lead us
amigos we are always together
where ever we go we're three brave amigos
and we'll be amigos forever

We are the three Amigos
We are the three Amigos
We are the three Amigos
and amigos forever we'll be

tipi

Prendendo il caffè stamane ho notato come al barista si adattasse perfettamente la parola "volgare".

Non con (o per) cattiveria. Penso che sia un ottimo ragazzo. Volgare, ecco tutto. Il mio pensiero non era riferito all'individuo in sé, quanto all'individuo in relazione alla parola "volgare", e alla meravigliosa sensazione di una conferma. Come quella vaga esaltazione che prende osservando il mobile dell'Ikea dopo averlo montato. Dunque, ecco il motivo, l'essenza, l'esegesi vivente della parola "volgare". Con l'epidermide perennemente lampadata (d'inverno ai limiti dell'emorragia), le maniche già corte della camicia nera arrotolate fin sopra la spalla per mettere in mostra i muscoli rigonfi, quantità industriali di gel per capelli (che deve rappresentare una voce di un certo peso nel suo bilancio), palpebra perennemente a mezz'asta ad ostentazione di perenne disinteresse (per cosa? boh?).

Non è straordinario questo senso d'appartenenza? Di più! Questa equazione!

"Volgare" è il barista. Il barista è "volgare".

Esattamente come il barista di un altro noto bar del centro è "grezzo".

[Interpellato in merito replicava a sua difesa: "Mì grézz?! 'Nà merda!!"]

E se la cosa non si limitasse ai baristi? Se ciascuno di noi potesse essere rappresentato da un termine così prossimo a cogliere la nostra essenza, da poter sostituirsi al nostro nome, alla nostra foto? Non è affascinante tutto ciò? E io? Come mai potrei definirmi io?

Poi arriva la telefonata di Marta a sistemare tutto.

"Ciccione!!"

Ah, ecco.

budini

Intromissione immaginaria in una conversazione intercettata durante una cena. L'acidina è autrice dal talento inversamente proporzionale alla presunzione.

"Uhmm... buono! Li hai fatti tu i budini?"
"Ho la faccia di una che fa i budini?"

"Beh, i budini magari no..."

punti di vista

L'SMS di Lei: "Grazie per la vacanza indimenticabiile"
L'SMS di Lui: "Quale vacanza?"

il mio collega Surreale

[Incontrato sulla porta degli uffici al suo rientro dopo 15 giorni di ferie]

Io: "Allora, com'è andata?"
Lui: "Ah, tra esercizi in palestra in spiaggia, le nuotate nella piscina riscaldata, le escursioni lungo la costa, i mercatini in centro storico, e tutto il resto... uno stress!!!"

se non ci fosse il blue screen...

...probabilmente in giro ci sarebbero meno brutti film!

Ahimè, siam ben lontani dal fresco nippothriller dell'esordio di Cristophe Gans (d'altronde chi meglio di un francese avrebbe potuto unire manga, noir e melò?), il piacevolissimo Crying Freeman. Dove là c'era una (seppure semplice ma più che efficace) trama, in Silent Hill c'è solo una paccottiglia di situazioni ripetitive la cui estrema spettacolarità non salva da noia profonda e scoraggiante.

delusion

Crying Freeman era basato su un fumetto, che forse è una fonte più ricca del videogame cui è ispirato Silent Hill. Ma ciò che inquieta è che Gans avrebbe le potenzialità per "sfondare", e si limita invece a dare una timida bussatina alle porte dell'inconscio, allungando poi le orecchie per sentire se, da dentro, risponde qualcuno. E questo non avviene. Gli spunti sono lasciati languire, i personaggi sono fotocopie di stereotipi a cui è impossibile affidare la propria empatia, e per quanto riguarda i "cattivi" si ha sempre l'impressione di poterli liquidare facilmente con il giusto tasto della PlayStation.

L'impressione, a giudicare dalla quasi maniacale ed esatta meticolosità con cui nel film sono riprodotte tali e quali alcune sequenze del videogame, è che Gans sia convinto di aver infuso in Silent Hill il "Soffio dell'Arte" solo per il fatto di aver fatto recitare attori veri e non algoritmi poligonali renderizzati dai computer. Ma la spettacolarità, termine adatto anche alle tette della protagonista, è l'unico pregio di questo film senz'anima. E l'errore sta qui, credo, nel blue screen. O meglio, nell'eccesso di blue screen. Non supportato da una trama degna di questo nome, il massiccio uso del digitale è come la luccicante carrozzeria di un Ferrari montata sul motore di un Sulky. E' troppo facile saturare il profilmico col digitale. E Gans, inspiegabilmente, sembra ignorare che nei videogame questo è sufficiente perchè compensato dalla partecipazione diretta dello spettatore/giocatore, che contribuisce a far proseguire la vicenda, mentre nel cinema no.

Il fatto forse più fastidioso, però, è che il film si prende dannatamente sul serio. Ha la pretesa di avere un tema, una dimensione che vada al di là della semplice evasione. E lo si può percepire dall'assordante assenza di ironia, che viene epurata in ogni sua forma dai dialoghi, spesso al limite del surreale, dalla recitazione appena quel tanto sopra le righe per far capire che di qualsiasi cosa si stia parlando ebbene questa è importante, e più in generale dalle metonimie studiatamente disturbanti (sparse a piene mani e poi vanificate dalla lunga "telefonata" che spiega tutto all'approssimarsi del climax, e buonanotte al secchio). Ma quale sarebbe questo "tema" non è del tutto chiaro, neppure quando ormai la trama -- beh, trama... al massimo un retino -- ha rivelato ogni suo segreto. I pericoli del fanatismo religioso? La forza della mente e dell'incubo? L'Odio genera mostri? La vendetta è un piatto da consumarsi freddo? Dimensioni parallele?

Una volta violato il confine dell'Inconscio, questo si impadronirà di tutto. E' una bella idea. Anzi, è un'ottima idea. E infatti forse l'unico momento apprezzabile è il lento, sospesissimo montaggio alternato del finale (di cui non dico nulla per evitarmi gli improperi dei giusti). Ma non è abbastanza per un film. L'idea è un punto di partenza e, mio caro Cris, credo che tu ti sia fermato troppo spesso a gigioneggiare lungo la strada.

Degno di nota: rincasato dopo il cinema, su una delle reti Sky davano "I Tre Amigos!", e mi sono fatto le mie grasse risate.

notte ad harlem

ascolto

ormai è un po' che cerco le parole

ma non le trovo

e il piano canta

è lui che "dice" ciò che vorrei

lui e nessun altro

io taccio

e sorrido

e ascolto

notte ad harlem

le camicie

Improvvisamente mi trovo con una gran quantità di camicie.

Mezz'ora, almeno, la scatola di cartone dai colori sgargianti aperta sul letto davanti a me, seduto col coperchio in mano, a mezz'aria. Congelato così come in una fotografia.

Una fotografia. Sulla spiaggia, in autunno, col sole ancora tiepido e i pensieri lontani.

E sono sopraffatto.

Da ogni ricordo celato tra le pieghe della mia vita sgualcita.

Dai crateri aperti negli anni nel mio cuore.

Da tutto l'amore di cui sapevo ma ignoravo di godere.

Dal pensiero che per quanto darò rimarrò sempre in debito.

A partire dalle camicie.


Dad
Okay, visto che vi sono forti insistenze in merito al test, ecco qua le risposte corrette.

Domanda n. 1
La mia costituzione fisica è:

a) secca (tipo limòn ciucià)
b) atletica (alla Carl Lewis)
c) robusta (tipo orso)
d) pachidermica (tipo Galeazzi)
e) Chiamate il carro attrezzi!!

La risposta giusta è la "c".

Domanda n. 2
Il mio mestiere

a) avvocato
b) pianista
c) bancario
d) sceneggiatore
e) gigolò

La risposta giusta è la "c" (che fantasia, eh?)

Domanda n. 3
L'animale che è in me:

a) la rana albina carnivora del Congo
b) il gatto
c) l'ornitorinco (con l'accento su "rinco")
d) l'orso
e) il pangolino nano del Borneo

La risposta giusta è la "b".

Domanda n. 4
Cantante/cantantessa preferiti:

a) Robert Smith
b) Suzanne Vega
c) Tori Amos
d) David Sylvian
e) Annie Lennox

La risposta giusta è la "c".

Domanda n. 5
Quanti compleanni ho?

a) uno: il 30 settembre
b) due: 30 settembre e 1 giugno
c) due: 30 settembre e 28 novembre
d) tre: 30 settembre, 15 maggio e 25 febbraio
e) Ma che caspita di domanda è?

La risposta giusta è la "b" (il secondo compleanno è la data del trapianto di rene, la mia rinascita).

Domanda n. 6
Il libro che ho letto più spesso

a) Buzzati, "Poema a fumetti"
b) King, "Stagioni diverse"
c) Shakespeare, "Amleto"
d) Bradbury, "Cronache marziane"
e) Chandler, "Il lungo addio"

La risposta giusta è la "c".

Domanda n. 7
Il bicchiere è:

a) mezzo pieno
b) mezzo vuoto
c) mezzo pieno, no... mezzo vuoto, no... qual'era la domanda?
d) bicchiere? quale bicchiere?
e) Ehi! Io avevo ordinato un cheeseburger!!

La risposta giusta è la "e".

Domanda n. 8
La mia fiction preferita

a) Lost
b) The West Wing
c) X-Files
d) Star Trek: DS9
e) C.S.I.

La risposta giusta è la "b" (sono un incurabile idealista).

Domanda n. 9
"The Shunned House" è:

a) un film sentimentale
b) un film giallo
c) un film horror
d) un film comico
e) un ottimo spunto per "tirarsela"

La risposta giusta è la "c" (ma anche la "e" avrebbe dato un buon punteggio).

Domanda n. 10
Ed ora un po' di classica.

a) una sonata di Beethoven
b) un concerto di Bach
c) un notturno di Chopin
d) un'aria di Rossini
e) un quartetto di Haydn

La risposta giusta è la "c".

test









Te lo dò io l'Io narrante! (ex link)






...e poi fatemi sapere.



nel silenzio

Il silenzio in via Palestro dopo un po' mi sconcerta.

Mi fermo, guardandomi attorno, mentre la neve cade ondeggiando senza fretta. Mi concentro.

Il ticchettio dell'orologio in realtà sono i tacchi di una bella signora elegante, sull'altro marciapiede.

E la zanzara è un aspirapolvere passato in una stanza d'albergo.

Ah, bene. Ci siete ancora tutti.

Sarà meglio andare, allora.

vocabolario essenziale del giovane Gregorio

Tra un mese l'adorato Gregorio compirà due anni.

Anche se la mimica lo aiuta ancora per buona parte delle volte il piccolo ha messo insieme una piccola rosa di parole che, se usate al momento opportuno, gli procurano facilmente tutto ciò che desidera.

Pappa: la sua prima parola (e la seconda, la terza, la quarta, via via fino alla diciottesima) da intendersi nel senso più lato di "cibo";
Pakìco: "buon appetito";
Ciccia: un qualsivoglia salume;
Ancòa: "ancora", riferito generalmente al cibo;
Dùùùùùù!!!!: "Parmiggiano Reggiano stagionato 36 mesi" (voglio del) (veementemente);
Coca: qualsiasi bevanda dolce;
Anéii: "anelli", nella fattispecie gli anelli di legno che reggono le tende;
Goki: "giochi", "giocattoli" e comunque ogni cosa che possa esserlo ai suoi occhi;
Kicoccà: "ecco qua", riferito all'aprirsi dell'anta della credenza che custodisce i "goki";
Acapulco: ...ma dove c***o l'avrà sentita?!
A Nua: "La Luna";
Dio: il sottoscritto (nel senso di "Zio");
Dia: "Zia Cristina";
Mao: "gatto";
Emo: "Nemo", pesciolino protagonista del cartone Pixar;
Mio: "a me!!";
No: non necessariamente una negazione (soprattutto se riferito al cibo);
Gogòio: "Gregorio".


Ti amiamo al di là delle parole, piccolo Gregorio. Continua a riempire i nostri giorni con la tua gioia e la tua dolcezza.