la tradizionale citazione da Douglas Adams

"La principale differenza tra una cosa che potrebbe rompersi e una cosa che non può in alcun modo rompersi è che quando una cosa che non può in alcun modo rompersi si rompe, di solito risulta impossibile da riparare."

Douglas Adams, Mostly Harmless

il mio collega audiofilo

Si avvicina tutto contento e fa:

"Sai? Poi ho preso il Blue Ray di The Descent!"

Io: "Ma scusa, è una ciofeca galattica."

Lui: "Sì, ma l'audio è spaziale!"

Io: "Ma il film fa vomitare."

Lui: "Però è in DTS 6.1 non compresso!"

Io: "Ma è... da quando hai un lettore Blue Ray?"

Lui: "Non ce l'ho, perché?"

gusti difficili

Ciò che segue è una breve ma fedele trascrizione di una discussione avuta anni fa con alcuni amici. Il tema non è tanto l'incoerenza del protagonista messo alle strette, quanto il ricordo della bella compagnia femminile di cui godevamo io e la mia vecchia compa. C'era di cui essere orgogliosi.

"Insomma, a me piacciono tutte, le ragazze!"
"Ah, si? E la Gorilla, allora?"
"Beh, mi piacciono magre. Cioè, non devono essere grosse."
"E la Motoscafa, allora? Non puoi dire che sia grassa! Anzi, ha un fisico non indifferente!"
"Sì, ma devono avere anche un cranio di fattezze umane!"

[Personale: 1993 > 2000]

postcard from Paris

postcard from Paris

toktor auz

Ormai è ovvio che il mio medico guardi assiduamente Dr. House, e prenda pure spunto.

Gli indizi ci sono tutti:

- non mi caga,
- non mi cura,
- se mi cura sto peggio,
- se sto peggio la sua reazione è una scrollata di spalle,
- quando finalmente sono moribondo mi dà gli antibiotici,
- se guarisco sono stato fortunato.

Se credessi nel karma direi che sto pagando la strage di ragni e lucertole compiuta a otto anni. Ma allora il mio medico dovrebbe essere in procinto di essere rapito dagli alieni e utilizzato per bizzarri esperimenti sessuali con gli animali.

ties

Stamane, mentre cercavo di sciogliere la febbre alta nel sonno, mia madre è passata per casa mia e mi ha lasciato provviste mangerecce e una grossa scatola. Me ne aveva parlato giorni prima. Le cravatte. Ho portato la scatola in camera, come avevo fatto per quella delle camicie, e seduto sul letto l'ho aperta e ci ho curiosato dentro. Ne son emersi fior di ricordi, ovviamente. Alcune di quelle cravatte gliele avevo "prese in prestito" tante volte, alcune con suo dichiarato scorno, altre con sua divertita benedizione. Per alcune altre ancora non avevo mai osato farlo, per quanto erano belle.

Ora sono mie.

Al contrario del sottoscritto, mio padre è sempre stato elegante, molto attento al proprio aspetto, a come il suo abbigliamento lo rappresentasse. In ciascuna di quelle cravatte c'è un po' di quel gusto, di quel compiacimento, di lui.

E ora sono mie.

"Ricordati," diceva, "che il nodo deve essere perfetto, ma poi devi comportarti come se non l'avessi." E pensandoci ora, posso dire in tutta franchezza che, del tempo che mi serviva per "mettermi in ghingheri", quelle volte che mi ci mettevo, un buon 40% era dedicato alla scelta e al nodo della cravatta.

Ora, quelle cravatte che facevo scorrere piano sulle dita, là appese nell'armadio dei miei, ammirandone morbidezza e colori, taglio e tessuti, ora, dicevo, quelle cravatte sono mie. Le ho tutte qui, ordinatamente ripiegate in una grossa scatola, tenute a debita distanza dal mio naso gocciolante per la turbo-influenza che il mio medico di base s'ostina a dire una mia invenzione.

In inglese "cravatta" si dice "tie".

In inglese "tie" vuol dire anche "legame".

E non vedo l'ora di fare il nodo a una di quelle cravatte

cose imparate nel modo peggiore

Un improvviso attacco di tosse durante una pisciata può produrre effetti al di là di ogni peggiore previsione.