s-ragionando

Strane giornate senza una direzione, queste.
Di quelle in cui la coscienza s'allontana mentre accendo il motore per andare in ufficio, e ritorna in me mentre parcheggio davanti a casa, la sera.
Sono addirittura senza citazioni... da non credere!
Mi spremo il cervello per capire se è successo veramente qualcosa degno di essere raccontato (e di solito, anche la cosa più infinitesimale, c'è). Ma niente. Tutto inutile.
Che sia un complotto?
Il collega che spara cazzate a raffica in questi giorni è costretto al silenzio da una recidiva d'influenza. Quello caustico sembra in pace col mondo. Potrebbero fare apposta per indispormi? Subdorando il mio interesse, il mio continuo attingere alle loro deliranti performace per fini di... di? Per quale ragione dissimulo tanta attenzione al loro modo d'essere e d'interagire? E' così esecrabile la mia curiosità sui molteplici modi in cui l'umanità viene a manifestarsi?
Notare le cose mi rende più partecipe, mi fa sentire più vivo. E a proposito di vitalità, visto che non ho citato nessuno fino a questo momento: "Cristo è morto, Dio è morto, e neanch'io mi sento troppo bene." Forse sono questi macigni di ricordi dello scorso novembre, che è impossibile smuovere senza la gru che non ho.
Andiamo a Corte? ché, a dire il vero, oggi non riesco a ragionare.

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