to re-read or not to re-read?

No, non è vero che non c'è nulla da raccontare. C'è eccome. E' una piccola cosa, ma non deve rimaner taciuta.
E' stato ieri. Ho fatto una rapida visita ad un amico e sulla sua scrivania ho rivisto la copia stazzonata de Il Giovane Holden che gli sta tanto a cuore. La conosco bene. Ero con lui quando l'ha comperata, anni fa. Stuzzicato, ha ammesso con soddisfazione che questa è la sedicesima volta che lo legge. Non ho potuto trattenermi: "ogni volta che rileggi questo libro" gli ho detto, "perdi l'occasione di leggerne un altro che potrebbe piacerti anche di più." Lui ha sorriso e non ha ribattuto.
A casa, prima di addormentarmi, ho ripensato a quell'assurdità. Il Giovane Holden sedici volte, con tutto il ben di Dio che si può trovare nelle più comuni librerie. Poi ho acceso l'abat-jour e ho attaccato il terzo atto dell'Amleto.
Non resisto. E' la ventesima volta che lo leggo.

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