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A Ferrara ancora non fiocca, nonostante voci di apocalittiche nevicate ci siano giunte in ufficio dagli avamposti della civiltà: Porotto e Francolino. Sul parabrezza però si spappolano queste gocce cicciose che fanno sperare bene. Guidare con la neve è un casino, ma per qualche ragione le distese innevate mi ringiovaniscono lo spirito.
Avrei bisogno di una bella battaglia a palle di neve. Scansare al volo proiettili bianchi come in un film di John Woo. Stordire il nemico con una gragnuola di nevischio. Rientrare a casa paonazzo e fradicio come un pulcino ma felice. Niente scuola. Cioccolata in tazza. Un western alla tv. "Every little thing she does is magic", l'ultimo hit dei Police, alla radio, e...
Riprendo coscienza mentre parcheggio; ho addosso un senso d'irrealtà che sembra uscito da una puntata di The Outer Limits. Nei dieci minuti d'auto che mi occorrono per rincasare dall'ufficio, ho viaggiato a ritroso per vent'anni. E a completare il quadro, da un angolo sbuca un ombrello che mi passa davanti ondeggiando, col proprietario che lo rincorre a distanza inciampando nella sua stessa sciarpa. Ombrello, proprietario e sciarpa spariscono oltre un altro angolo, attraversata la strada. Dopo questo, mi aspetto un coro di quaranta puffi che canta il Rigoletto nel parchetto davanti casa.
Qui ci vuole un bagno caldo.

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