giù

Il "Pozzo Gravitazionale" era un grosso imbuto blu in cima a una bassa colonnina dello stesso colore, nel corridoio principale del museo di scienze naturali a Houston, appena prima del gift shop. Una targhetta spiegava genericamente in inglese e spagnolo il meccanismo della gravità, e invitava ad osservarla all'opera semplicemente infilando un decino nell'apposita fessura.
Io e mio padre ci scambiammo uno sguardo e subito misi mano in tasca alla ricerca del decino. Questo, una volta inserito dove richiesto, scivolò nell'imbuto e iniziò una lunga e incredibilmente lenta spirale verso il centro di quest'ultimo. Osservammo la monetina rotolare quasi al rallentatore e scendere giù, giù, giù, finchè dopo un'attesa sorprendente sparì nel foro al centro con un tintinnio, atterrando evidentemente sopra tanti altri decini.
"Mmm..." disse mio padre.
"Non male, eh?" gli risposi, affascinato dall'esperimento.
E lui: "Potremmo metterne uno davanti casa."

C'è un altro pozzo gravitazionale, che esercita la sua influenza sui miei pensieri, le mie emozioni, attirandoli inesorabile verso il suo centro. Tutto questo blog, o quasi, ne ha pagato il prezzo. Esempio: lo zucchero Beghin Say, che avrebbe ben potuto, anzi dovuto riportarmi alla memoria i (seppur pessimi) ricordi di quando ero interinale presso Eridania, e invece catturato dall'attrazione gravitazionale di quel primo weekend a Villasimius. O le canzoni, una fra tante China di Tori Amos, che a rigor di logica avrebbe dovuto ricordarmi le lunghe passeggiate col walkman lungo il bayou, dieci anni fa, unto come una catena da bicicletta di creme solari protettive, e invece precipitata nel doloroso significato di una telefonata: "I can feel the distance getting close".
Corpo celeste o anomalia spaziale (alla Star Trek) che sia ad avermi catturato durante le mie peregrinazioni "through inner and outer space", per potermene andare da qui devo vincere un'attrazione di una violenza straordinaria. Oppure chissà, forse sono davvero condannato a rimanere per sempre naufrago sul pianeta proibito. Mi secca ammetterlo, ma il naufragar m'è dolce in questo mare...

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