devil's prey

Rovistando fra i dvd in offerta mi capita in mano una custodia sottilissima. Grafica accattivante, anche se non proprio eccelsa, prezzo € 5,00, titolo "Devil's Prey". Bè, è una spesa che posso permettermi. Non può essere altro che una boiata galattica, percepisco le emissioni negative attraverso la custodia di plastica. Non chiedetemi come faccio, è così.
A casa scopro che il solito mini black-out (ora già terminato) ha impedito l'accensione del condizionatore all'ora programmata. Lo accendo con stizza mentre tento di contattare il mio oculista, che ovviamente non è in ambulatorio.
Ceno con un toast e mi piazzo davanti al portatile per "lavorare" un po'. Non passa un quarto d'ora che sono già disgustato dalla mia totale carenza di concentrazione. Giocherello un po' con la confezione del nuovo dvd. E alla fine, nonostante i buoni propositi, strappo il cellophane e metto il disco nel lettore.
Trascorro la successiva ora e mezza con un sorriso compiaciuto sulle labbra. E' una schifezza, okay. Una regia d'un piattume irrimediabile che cerca di dar forma a una sceneggiatura imbarazzante. Ma mentre sogghigno sotto i baffi capisco anche il perchè di questo acquisto. Per tirarmi su. Per darmi una sferzata. Le immagini scorrono, io correggo mentalmente i dialoghi per renderli più efficaci, più utili, meno ridicoli. Le immagini scorrono, io capisco come usare i mille luoghi comuni incontrati nella prima metà del film per rendere sconcertante la seconda metà, che invece è così tristemente prevedibile che posso andare tranquillamente a fare acqua e tornare sapendo con precisione cosa sta per accadere.
Insomma, è davvero una schifezza. Quanti soldi sono stati spesi per produrre quest'orrore di film horror? La risposta a questa domanda è la sferzata che cercavo. Una vocina petulante continua a cantilenarmi nelle orecchie mentre scorrono i titoli di coda, e dice: se sai di poter scrivere meglio di così allora perchè non lo fai?
Ho capito, ho capito...
...ecco, ho lanciato Final Draft, contento?

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