without permission

Doccia a mezzanotte.
Uscito gocciolante e fumante dal getto a 3000 gradi farenheit sento la pulsione irresistibile di girare tra i blog. Mi piazzo nudo sulla poltrona simil-presidenziale in simil-pelle e sorrido constatando che, per una volta, il singhiozzante collegamento internet che mi perseguita stasera ha deciso di comportarsi bene.
Era tanto che non leggevo qui e là, alla rinfusa, i pensieri, le frustrazioni, le cronache. Tradito dalla tecnologia ho dovuto imparare a fare a meno di tutto quanto sopra, quando fino ad un paio di mesi fa non potevo starne lontano più di poche ore senza provare le stilettate dell'astinenza.
Ora, in questo ritorno (su cui non posso garantire, visto che continuerà a dipendere dagli indolenti comodi di Telecom) mi sento così lontano ed estraneo, così isolato e fuori posto.
Ho terminato anche le meste ricorrenze. Poco della mia vita di oggi sembra meritevole di essere raccontato. Lavoro, mangio (troppo), dormo (troppo poco). Potrei standardizzare i post, automatizzare l'invio con qualche macro.
Ma, poi, servirebbe?

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