squeck!

Qualche giorno fa replica dell'episodio sul minuto mantenimento.
Problemi di stampa. Giunge l'uomo-hardware che ci guarda con occhio canzonatorio, scrocchia con disinvoltura le dita, le appoggia alla tastiera e...

zoooot!

...ecco che l'intero edificio rimane al buio. Un bel primato. Sono certamente propenso a credere che non fosse direttamente responsabile del black-out, ma sono anche stato testimone di tali e tante analoghe coincidenze, seppur meno spettacolari, dal sentirmi autorizzato a pensare che l'individuo in questione porti un tantino sfiga.

A conferma dei miei timori un'improvvisa recrudescenza di infortuni sul lavoro, assenti da qualche mese. Ora, in un istituto bancario gli infortuni sul lavoro possono essere di due tipi. Fortunatamente (se posso dir così) la maggior parte è del tipo "in itinere". Ovvero qualche noioso colpo di frusta dovuto a piccoli tamponamenti recandosi o tornando dal posto di lavoro. Gli infortuni "operativi" sono tutta un'altra cosa. I miei colleghi sono ultimamente riusciti a chiudersi dita nel cassetto blindato, o l'intera mano (all'altezza del polso) nella cassaforte. Personalmente, quando ero allo sportello, sono riuscito a centrarmi il dito medio della mano sinistra con la testa d'ottone del datario mentre timbravo alacremente l'F24 di un cliente. Non essendoci un filmato dell'azione vi propongo l'audio sottotitolato.

Tu-tum! TUM! (copia per l'istituto)
Tu-tum! TUM! (copia per l'ente)
Tu-tum! TUM! (copia per il contribuente)
Tu-tum! SQUECK!! (dito medio del sottoscritto)

Nonostante i lacrimoni che scendevano dai miei occhi a fessura, dissimulai il dolore atroce col cliente allibito, rassicurandolo che no, non si preoccupi, non ho sentito niente, ma temendo in cuor mio che fosse ormai necessaria l'amputazione. Niente di così drammatico, per fortuna, solo una cicatrice a forma di "15-06-2000".

L'altro giorno, telefono.
"Ciao, chiamo per avvisare che F**** s'è fatto male."
"Caspita, mi spiace. Cos'è successo?"
"Mentre camminava ha inciampato in una risma di carta da fotocopiatrice che qualcuno aveva lasciato in mezzo alla stanza."
"Ed è caduto."
"Macchè. Ha solo perso l'equilibrio, si è sbilanciato in avanti, ha preso velocità ed è finito contro la fotocopiatrice."
"E' rimasto contuso?"
"No, lì non s'è fatto niente. E' rimbalzato indietro finendo su una sedia con le ruotine."
"E l'ha ribaltata."
"Macchè. Con la sedia ha percorso tutta la stanza in senso opposto, ha imboccato la rampa ed è sceso in sala."
"Si sarà ribaltato a quel punto, allora."
"No, ha carambolato contro il cassone del bancomat e ha proseguito verso il salotto del borsino."
"Non dirmi che ha distrutto il televisore al plasma."
"No. L'ha mancato d'un soffio. Però la sedia è rimasta incastrata nel tavolino delle riviste."
"E lui è finito sul pavimento. Che male!"
"Ma no! Ha proseguito per forza d'inerzia, ha rimbalzato contro la bussola e..."
"Senti! Mi vuoi dire cosa accidenti gli è successo?"
"Abbiamo dovuto abbatterlo."

0 commenti: