meno cinque

Al ritorno da un funerale, frastornato dalla ridda infinita di parenti mai incontrati prima. Il de cuius un'idea lontana e nebulosa dal taglio ordinato di capelli e i modi gentili. Strette di mano, abbracci.

Un tempo forse avevo fede. In chiesa mi veniva naturale pregare, anche se non avrei saputo dire se le mie preghiere fossero indirizzate a qualcuno in particolare, della SS Trinità. Oggi, cullato dal mormorio indistinto del rito che mi scorreva addosso - come il fiume sul greto sassoso - la fede taceva.

Solo un sussulto, dove credo di avere un cuore, nell'ora sbagliata ma inevitabile. Anche lì, mimetizzato dal dolore dei più. Ben celato sotto il giubbotto pesante, la sciarpa.

Novembre. Con mani gelate scuote i rami dell'albero dei ricordi, e i frutti ormai marci mi cadono in testa.

Rendiamo grazie.


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