bye bye addiction?

In solitudine, quando si è espettorato in qualche modo il grosso rospo maledetto che ci vive tra lo stomaco e la gola, si possono trascorrere anche degli ottimi momenti. Magari trasformando una giornata che stava segnando un punteggio molto alto sull'inutilometro in qualcosa cui guardare e annuire, pensando a quando si potrebbe replicare.
Forse davvero mi sto liberando di un'assuefazione. Per lo meno mi rendo conto di attraversare fasi che ricordano la disintossicazione.
Comunque dopo una sveglia eccessivamente mattiniera (per essere Domenica), ho dissolto l'inevitabile malumore assieme al detersivo nella lavatrice. Non che ami particolarmente le faccende di casa, ma a volte esse giungono opportune ad elidere stati umorali non graditi.
I miei sono tornati ieri da Falcade e avevano per me i soliti regalini, che mi hanno dato oggi a pranzo. Boccettini per il sale e il pepe (e stuzzicadenti) di ceramica a forma di orsetti.
Appena aperta la scatola con stampigliate sopra le immortali parole "Made in China", mi sono sentito un po' disorientato. Orsetti. Ho sollevato lo sguardo con in mente un po' di sarcasmo sul fatto che il perdurare della mia condizione di single non denota neccessariamente ch'io sia gay. Però il fastidio è svanito appena ho notato i brillantini negli occhi di mia sorella, da cui era partita l'iniziativa orsetti. Okay agli orsetti, allora. Sono veramente graziosi, anche se non li metterei mai in tavola per un'occasione ufficiale, e sono certo mi procureranno un bel po' di sputtanamento. Ma sono anche certo di poter placare il tutto col secondo regalino, una bella bottiglia di grappa ai mirtilli... fa gola a me che sono astemio!
Nel frattempo l'afa è fuggita a gambe levate.
Così oggi ho lasciato i film nella tv, e mi sono preso sù e portato al parco con lo zainetto pieno di libri e musica. Non sapendo bene riconoscere il nuovo umore che mi si era appoggiato addosso per un poco sono stato indeciso su che libro portarmi dietro. Alla fine ho portato tutto. L'ultimo di William Gibson, "La notte del Drive-in" di Joe Lansdale (iniziato e interrotto a causa del tono comico che fa a pugni con la violenza inscenata, ma sempre con la curiosità di sapere come diavolo vada a finire), le commedie di Harold Pinter (volume secondo, il primo l'ho perso nel trasloco, boh?), un manuale di fotografia a 35mm e l'ultimo numero di Applicando. Stessa cosa per la musica. Due punto sessantasei giga di file nel lettore mp3, comunque, non mi hanno lasciato a piedi.
Mi sono trovato un angolino nuovo, all'ombra, e ascoltando una delirante compilation che vedeva fianco a fianco Bauhaus e Bryan Adams, i Cure e i Cardigans, Edie Brickell e Norah Jones, Simple Minds, Ozzy Osbourne e Pat Benatar, ho dormicchiato sfogliando pigramente la mia rivista, ricaricando le pile lontano dalla rete globale di cui leggevo nelle pagine di William Gibson.
Fatti un po' di conti, quest'oggi ho fatto molto poco. Ma a volte la differenza è data da ciò che non si è fatto. E ciò che non ho fatto oggi è stato appiattirmi il cuore con una pialla di cattivi pensieri.
Per il momento è meglio non ufficializzare, ma forse sono davvero passato alla fase "non così male". Boh?

1 commenti:

    On lun ago 23, 12:59:00 PM 2004 Anonimo ha detto...

    non appiattire mai il cuore ...e fare come hai fatto tu in una domenica di orsetti e film lasciati alla tv...
    un sorriso immenso da....Lù :-)))